Visita la sezione dedicata alla serie L'ESERCITO DEI POVERI (2008)

 

GENNAIO 2009

intervista fatta dagli amici di Mauro (Paolo, Federica e Massimiliano)

 

Caro Mauro, l’anno scorso si è chiuso con una prima mostra (Autoritá e povertá – Bracciano, ottobre) dei pezzi iniziali dell’esercito dei poveri. Come sta andando il lavoro?

 

In un certo senso le strade delle autoritá e della povertá si stanno separando. I commenti ricevuti durante e dopo la mostra, i contatti con gli amici di Roma hanno fatto che mi dedicassi a riflettere un momento sul senso di questa separazione. Le Autoritá stanno ricevendo apprezzamenti giú a Roma, da un pubblico diverso da quello sensibile al tema dell’esercito della povertá. Forse sará la crisi, sempre piú forte, ma sento nell’aria che questi due mondi si stanno allontanando.

 

E l’esercito dei poveri, che fa?

 

Beh, come dicevo prima, abbiamo sotto gli occhi una crisi che aumenta ma soprattutto che spaventa, e rimanda l’essere umano a rinchiudersi in se stesso, quasi a voler dimenticare la dimensione di massa di questa povertá, che io ho immaginato prima di tutto nel mondo contadino, ma che ho voluto rappresentare con un filo di speranza, di allegria. Per questo i miei “picconi” a molti non sembrano dei poveri; ed in un certo senso questo era il messaggio: la povertá si nasconde, perché ne abbiamo tutti paura ed allora io la mostro sotto occhi diversi: mostro la magrezza, l’essenzialitá del tratto, ma lo vesto di colori, di modi e gesti strani, in modo che si dimentichi questa paura, ci si avvicini, li si tocchi e si parli con loro.

 

Il periodo di riflessione sappiamo ha portato a nuove idee, di cui vuoi farci sapere qualcosa.

 

Si, effettivamente, i primi “picconi” hanno permesso di mettere sul tavolo l’idea di questo esercito di poveri, che cresce nel mondo. Ricordiamoci come dice la FAO che oramai siamo arrivati al miliardo di persone che non hanno abbastanza da mangiare. Quindi cominciare a trattare questo tema voleva dire mostrare delle diversitá, ma sempre con la voglia di avvicinare, non di aumentare le paure. Per cui i “picconi” sono nati come individui, sono statue singole, piegate e la piegatura ha un senso particolare perché ci ricorda il movimento di una nave, il dondolío che possiamo anche tradurre come barcamenarsi. Ecco, i miei poveri sono piegati (ma non piegano la testa) e si barcameno per andare avanti.

 

Ma la povertá non è solo quello, e dietro le persone sole c’è anche dignitá, serietá e valori. Per questo ho sentito il bisogno di fare un Totem, lavoro ancora in corso di cui alcune foto disponibili qui nel sito. Il Totem sono picconi che sorridono meno, sono dritti, uno sopra l’altro per mostrare un’unitá, il bisogno di cercare e trovare un equilibrio e nello stesso tempo la forza del gruppo. Devo ancora capire se lasciarlo nero, per accentuare il senso della riflessione intima o colorarlo, per dare un po’di ironia. Se avete consigli da dare, sono qui, nello studio nuovo che ho aperto ad Oriolo dove sto adesso iniziando una nuova serie di picconi di cui non voglio anticipare nulla per adesso ma che a febbraio cominceró a far conoscere qui sul sito.

Dimenticavo di dire che chi volesse ascoltare una presentazione sui picconi la puó trovare sul video girato da Sophie, pochi giorni fa durante un pranzo a casa di Paolo.

 

 

Mauro, il 2009 è iniziato; puoi raccontarci i tuoi sogni, le tue idee per quest’anno?

 

Innanzitutto lo studio di Oriolo, che assieme a quello di Madrid mi permettono di lavorare e confrontare idee e concezioni diverse. Lo spazio di lavoro è importante perché quest’anno oltre a continuare l’evoluzione dei Picconi devo preparare anche una mostra da fare a Parigi verso metá anno (e di cui parleremo nella prossima occasione). L’anno appena iniziato sembra improntato alla crisi, ma io voglio portare un messaggio di speranza, voglio dare di piú perché alla fine della storia, è solo dando di piú agli altri che si potrá ricevere di piú. Ecco la mia filosofia. Ne approfitto per mandare un saluto a tutti, chi volesse appoggiare la serie dei Picconi, sia con idee che finanziariamente mi puó trovare via il telefono e la mail di questa pagina.

Fatevi vivi, ciao