Chi è Mauro Martoriati veramente?

di Sara Masia - 1999 (storico dell’arte)

Il cambiamento e la sperimentazione sono l’essenza della sua arte e quindi della sua vita.Il non fermarsi mai, il non essere ami soddisfatto di se e delle sue opere, il continuo lottare per superare il livello raggiunto è la costante della sua vita e della sua produzione, ma anche della sua creatività. La continua ricerca di rinnovamento nell’arte rispecchia il suo io: carattere insofferente e mai sazio di percorrere nuove vie, si cimenta in tutte le tecniche.Estremamente produttivo e versatile sia nello stile che nella scelta dei soggetti, è in grado di smuovere i pensieri più reconditi.Provocatorio e ribelle, perseguendo obiettivi originali, non è mai sceso a compromessi né con la società, né tanto meno con se stesso.L’arte di Martoriati si carica di inquietudine in Gentes, per questa finestra o meglio squarcio, dove uomini  e donne appaiono indistintamente rappresentati.L’immagine è una metafora del ruolo dell’artista nei confronti dell’arte e una critica alla società contemporanea.Appare dunque evidente come la protagonista sia non la folla, ma la massa: moltitudine di volti, maschere accomunate da una sensazione di vuoto sottolineato dall’utilizzo del nero dove si può annegare dissolvendosi nello spazio, ma nello stesso tempo diventa possibile ancora di salvezza dall’anonimia e dalla superficialità dei nostri giorni.Come in un pirandelliano uno nessuno e centomila alla ricerca di una loro identità, le figure ci tormentano con le loro domande: ma non siamo forse noi stessi che vediamo riflessi sulla tela?E siamo sicuri di esser capaci di trovare le risposte giuste?